Carriera di successo nel mondo delle corse, iniziata all’età di quattordici anni quando il padre gli regalò il suo primo kart con cui iniziò a coltivare la passione per la velocità ed i motori.
La carriera di Zanardi è costellata, al tempo stesso, da incredibili successi e incredibili incidenti che hanno provato a minare la sua carriera e la sua tempra morale.
Nella tappa europea del campionato sul circuito del Lausitzring in Germania, Zanardi è a ridosso delle prime posizioni a tredici giri dalla fine della gara, tuttavia, perde il controllo del veicolo e va in testacoda in mezzo alla pista. L’impatto, nel quale perde l’uso degli arti inferiori, è terribile.
Grazie alle tempestive cure e al percorso fatto per la sua riabilitazione, Zanardi è sempre riuscito a tornare a gareggiare a livelli altissimi. I percorsi fisioterapici più importanti, sono quelli legati alla fase neurologica che in medicina è quella fase in cui si aspettano le sorprese e i miracoli. Quella fase in cui sono visibili miglioramenti che vanno dalla risposta agli stimoli, allo stringere le dita; è la fase in cui si rieduca la testa.
Dopo tanti sacrifici e mesi di riabilitazione, il suo ritorno sulle piste è avvenuto sulle tre ruote dell’handbike. Nel 2012 partecipa alle Paralimpiadi di Londra vincendo la medaglia d’oro. La carriera di Zanardi nel paraciclismo è una vittoria dopo l’altra. Tra il 2013 e il 2019 vince ben 12 titoli mondiali, che lo rendono il più importante atleta nella storia del paraciclismo. Alle Olimpiadi di Rio nel 2016 sale altre due volte sul podio vincendo altri due ori.